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mercoledì 11 maggio 2011

Caso

LA VERGOGNA

Sintomo
Vergogna del proprio corpo e nel mostrarlo.

Famiglia attuale
Enrica ha 52 anni. Sposata con due figli di 19 e 17 anni.

Rappresentazione
Per Enrica è il primo seminario. Le chiedo di prendere una persona per lei e una per il sintomo. Per quest’ultimo sceglie un uomo. I due si guardano. La rappresentante di Enrica è spaventata nel guardare l’uomo. La rappresentante mi dice che manca un uomo nella scena. La cliente sceglie un uomo nel gruppo. Per alcuni minuti i tre si guardano senza muoversi. La rappresentate di Enrica è pietrificata dalla paura. Faccio dire al primo uomo “è mia la vergogna, non tua”. La rappresentante di Enrica si calma un po’. A questo punto prendo un cuscino che rappresenta la vergogna e lo do alla rappresentante. Faccio dire all’uomo “quella è la mia di vergogna. Non tua. Dammela. È roba mia”. Molto lentamente la rappresentante si avvicina e porge all’uomo il cuscino.  Il sintomo si allontana un po’. L’uomo lo prende e se lo stringe al petto. Rappresentante di Enrica “va meglio, ma non ancora”. Prendo un altro cuscino e glielo do. Faccio dire all’uomo “anche quella vergogna è mia. Non tua. Dammela”. La rappresentante gliela porge. Tutto questo va avanti con altri quattro cuscini per un totale di sei. A ogni cuscino il sintomo si allontana sempre un po’. Chiedo all’uomo come si sente con i sei cuscini. “sto bene. Ce la faccio. Questa è roba mia.” Chiedo alla rappresentante di Enrica come si sente. “Ora va meglio. Erano tanti. Non uno solo.” Giro la rappresentante di Enrica per dare le spalle all’uomo. Ripete di sentirsi bene e di non provare vergogna. Chiedo al sintomo come si sente ai margini del campo e mi dice che sta bene lontano.

Considerazioni
Non ha avuto problemi nel dire che ha sempre provato vergogna quando un uomo la guarda. Il bisogno di coprirsi sempre il corpo. Anche con il marito è stato sempre così, nonostante due figli avuti con lui. Un paio di mesi prima del seminario, una sera guardava un film insieme al marito dove si paventava un abuso su una bambina. La sua vergogna esplose la notte stessa dopo che il marito le fece delle avances a sfondo sessuale. Nella rappresentazione è emerso che molto probabilmente nella sua famiglia ci sono stati degli abusi. Ho ritenuto importante non andare a indagare su quanto successo. La cosa importante che nella simbologia dei cuscini, lei desse la vergogna a chi appartiene. Il rappresentante dell’uomo era disposto a prendersi in carico quanto gli appartenesse e questo ha facilitato il corso della rappresentazione con il progressivo allontanamento del rappresentante del sintomo. Tempo dopo mi è arrivata una mail di Enrica dove mi diceva che le cose stavano cambiando. Cominciava a non avere più il desiderio di coprirsi tornando ad apprezzare il suo corpo.

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