La Libertà è essere ciò che si è



Per vivere appieno la Vita

in armonia con Se stessi

e la propria Famiglia


lunedì 11 luglio 2011

Il Lotus Birth

Provate ad immaginarvi come possa vivere un bambino la propria nascita. Te ne stai tranquillo per molti mesi immerso in un liquido caldo, dove gli unici giochi sono un cordone, un organo a forma di disco, cioè la placenta e il tuo corpo che cresce. Un luogo dove il tempo è scandito da un battito più o meno regolare, rassicurante, dove i suoni arrivano attutiti e ce n’è uno in particolare che ci piace, la voce della mamma. Come deve essere accogliente! Poi tutto ad un tratto arrivano delle spinte improvvise e violente che accelerano di ora in ora. Ci spingono la testa dentro un canale stretto, che è faticoso da attraversare con tutto il corpo ed ecco tanta luce, tanti rumori, tanto freddo. Il liquido caldo non c’è più, ci sono mani sconosciute che ci sorreggono e, come se non bastasse, arriva un dolore fortissimo alla pancia e ci manca il respiro. Panico! Una gran voglia di piangere e uno sforzo immenso è necessario per immettere aria per la prima volta nei polmoni ancora incompleti. Se poi siamo fortunati ritroviamo il contatto con la mamma, altrimenti rischiamo di sentirci abbandonati in una stanza con altri neonati urlanti.

Io sono al settimo mese di gravidanza e, insieme a mio marito, chiaramente mi auguro ben altro per nostra figlia. Certo la nascita è sempre un’esperienza violenta, fa parte della natura, ma abbiamo scoperto la possibilità di evitare almeno la sofferenza inutile nella nascita con la placenta.

Cosa significa nascere con la placenta? E perché limiterebbe la sofferenza?
La placenta è un organo del bambino che consente gli scambi con la mamma. Quando nasciamo non serve più e lentamente inizia a morire. Ma quello che non si sa è che è ancora molto utile nelle ore e nei giorni successivi alla nascita fino al distacco naturale del cordone. Innanzi tutto il piccolo può iniziare ad usare i suoi polmoni gradualmente, senza sforzo, perché l’ossigeno continuerà ad arrivargli dal cordone, almeno per qualche minuto ancora dopo il parto. Non soffrirà per il taglio che pare sia doloroso come spezzare un dito. Nei giorni successivi, dai due ai dieci, potrà rimanere vicino a questa parte di sé che sente come la sua radice e lentamente le rilascia tutto ciò che gli serve, a livello fisico e a livello energetico, fino a che non sarà completo e fino a che non sarà pronto a separarsi da lei.
Spesso è proprio il bimbo a decidere il momento.

I benefici fisici sono enormi e vanno dal rafforzare il sistema immunitario, all’evitare la tanto frequente anemia neonatale, non ci sarà nessun calo ponderale considerato “fisiologico”, ecc.
I bambini Lotus sono molto più equilibrati. Piangono poco anche se separati dalla mamma e crescendo hanno la saggezza di capire quando è il momento di chiudere un ciclo e separarsi da qualcosa. Hanno visto morire la loro placenta, non ne sono stati strappati con dolore.
Un altro beneficio notevole pare sia la minore frequenza di asma e attacchi di panico. Questo perché non c’è nessun senso di soffocamento alla nascita, perché il bimbo ha tutto il tempo per abituare i suoi polmoni all’aria.

Molto importanti sono anche le informazioni sistemiche che arrivano al bambino tramite il cordone. La storia delle due famiglie dei suoi genitori. Tutto questo deve fluire con calma. Il bambino saprà quando ha assimilato tutto questo.

Beh, che altro dire, nascere così è sicuramente un dono d’amore che ha iniziato a diffondersi nel mondo da più di 30 anni. In Italia si sta diffondendo molto più velocemente del previsto.

Basta avere pazienza e girare un po’. Ne vale veramente la pena!

Giovanni Troiano
Manuela Lanari

Nessun commento:

Posta un commento